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Il Patto di Stabilità e Crescita
di Davide Diana

 

Il Patto di Stabilità e Crescita


Amsterdam Il Patto di Stabilità e Crescita è la risposta dell’Unione Europea (UE) al problema della disciplina dei bilanci nell’Unione Economica e Monetaria Europea (EMU). Adottato nel 1997, il Patto ha rafforzato le clausole del Trattato sulla disciplina nell’EMU (Economic and Monetary Union) prevvisti dagli articoli 99 e 104, e i provvedimenti al riguardo sono diventati in essere quando l’Euro è stato lanciato il 1 Gennaio 1999.
L’obiettivo principale del Patto (d’ora in poi SGP, Stability and Growth Pact) è il rafforzamento della disciplina fiscale come caratteristica permanente dell’EMU. Il controllo delle finanze pubbliche dei singoli paesi viene infatti visto come condizione necessaria (ma non sufficiente) per la stabilità dei prezzi e per una crescita forte e sostenuta che dovrebbe tradursi nella creazione di nuova occupazione. Comunque, è stato ravvisato che la perdita del tasso di cambio come strumento di politica economica nell’EMU conferirà un ruolo di primo piano agli stabilizzatori automatici fiscali che, a livello nazionale, aiuteranno le varie economie a fronteggiare gli shock asimmetrici temporanei (non quelli permanenti che richiedono un’analisi a parte), e renderanno necessario l’assicurarsi che le politiche fiscali dei singoli siano stabili e convergenti con la politica monetaria adottata dalla BCE (Banca Centrale Europea). Questa è la ragione logica che sta dietro all’ impegno principale del Patto, ossia fissare come obiettivo di medio termine il pareggio o il surplus di bilancio che permetterà a tutti gli stati membri di convivere più serenamente con le normali fluttuazioni cicliche e di mantenere un deficit di bilancio al di sotto del livello del 3% fissato dal GDP.

 

 

 

Formalmente, l’SGP consiste in tre parti:

  1. Un impegno politico di tutte le parti coinvolte nel SGP (Commissione, stati membri, Concilio) ad una completa e tempestiva implementazione del processo di sorveglianza del bilancio. Questi punti sono anche contenuti nella Risoluzione approvata dal Concilio Europeo di Amsterdam del 17 Giugno 1997. Questo obiettivo politico assicura che una eguale ed efficace pressione sia esercitata su uno stato membro che non ottemperi i suoi impegni.
  2. Elementi preventivi che attraverso una sorveglianza regolare puntino a prevenire che i deficit di bilancio superino il muro del 3% stabilito. Per questo motivo, il Council Regulation 1466 del 1997 rinforza l’importanza della sorveglianza multilaterale dei bilanci e della necessità di coordinare le varie politiche economiche. Prevede la sottoscrizione da tutti i paesi dei programmi di stabilità e convergenza che sono stati esaminati dal Concilio. Il Council Regulation considera anche la possibilità di lanciare i meccanismi di early warning per avvertire preventivamente situazione di crisi di bilancio.
  3. Elementi dissuasivi che nell’eventualità di un sorpasso del tetto del 3% intervengano con sanzioni se il PIL non è in recessione per un valore superiore al 3% e inducano i paesi a seguire manovre correttive.

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inflazione attuale e attesa

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fonte: ecowin

bilanci stimati

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fonte: ecowin

 

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