Il
secondo modello di unificazione è il modello di accordo per «armonizzazione»:
si tratta di un progetto di unione che si realizza attraverso due vie
principali: mediante l'accordo fra sovrani o plenipotenziari oppure
attraverso una costruzione comune di tipo intergovernamentale. La via
diplomatica pacifica, piuttosto di quella militare ed egemonica, viene
preferita quale strumento di attuazione di tale modello di unità.
Si tratta di una realizzazione che trova impiego soprattutto nei momenti
di coalizione militare contro un avversario comune o nelle fasi di trattativa
di pace post-bellica. La forma della confederazione unionista, risultato
dell'accordo istituzionalizzato tra stati o sovrani per l'unità,
nasconde spesso il ruolo predominante di una nazione a cui viene assegnata
una funzione di egemonia politica e/o militare nei confronti degli associati.
In questo modo tale modello sì riallaccia a quello egemonico,
anche se le modalità con cui viene interpretata l'unione passano
attraverso azioni di politica negoziatrice e diplomatica.
Il modello di armonizzazione concepisce l'unità come risultato
di patti solenni, di dichiarazioni di rinuncia al ricorso della guerra,
di atti diplomatici volti a ridurre l'ostilità tra nazioni che
mantengono la propria sovranità; la ratifica giuridica fissa
i limiti e le condizioni entro i quali l'unità va mantenuta o
spezzata se giudicata a detrimento della sovranità nazionale.
Il modello di accordo è quello che l’Europa ha percorso
dal secondo dopoguerra e che oggi ha portato all’Unione Europea,
dotando i Paesi membri di una propria moneta: L’€uro.